Sunday, January 22, 2012

09: Rossella Celati



Oggi arrivo in tempo. Ci siamo organizzati per incontrarci alla fermata della metro Furio Camillo alle 11. Io ci sono, ma Rossella dov’è? Ok, prima cosa, ci sono tre entrate... quindi da quale delle tre arriverà? Aspetto in un punto da dove mi possono essere visibili tutte. Aspetto. Dopo 10 minuti Rossella non è arrivata e inizio a pensare che forse ho sbagliato il luogo dell’appuntamento, però mi rendo conto che non ho credito sul telefono e poi, anche se l’avessi avuto, non ho il suo numero. Oggi ho imparato due lezioni! Alle 11e15 arriva e si scusa per il ritardo.

Today I arrive on time. We’ve arranged to meet at the Furio Camillo metro stop at 11. I’m here but where is Rossella? Ok, first thing, there are three exits... so which one of the three will she arrive at? I wait at a point where I can see all three. I continue waiting. After 10 minutes Rossella hasn’t arrived and I begin to think that maybe I’ve got the meeting place wrong, but then I realise I don’t have credit on my phone and even if I did, I don’t have her number. Today I’ve already learned two lessons! At 11.15 she arrives and says sorry for being late.

Rossella ha scelto un posto che si chiama Cantù per la nostra colazione. Camminiamo insieme e chiacchieriamo un po’ e noto che, anche se non ci siamo mai visti prima, la conversazione avviene liberamente, senza nessuna forzatura. Arriviamo. E’ chiuso! No! Mi spiega che ha scelto questo bar perché lo associa ad alcuni momenti belli e che lei è molto sensibile alla forza dei luoghi di evocare i ricordi. Guardando attraverso le finestre mi sembra un bel posto, molto accogliente e intimo con poltrone e divani… sarebbe stato veramente l’ideale per la colazione. Continuiamo a camminare fino ad arrivare in un altro bar, Cafè Elite che è più grande e anche se è abbastanza carino, manca il cuore che avrebbe Cantù. C’est la vie.

Rossella has chosen a bar called Cantù for breakfast. We walk together and chat a little and I notice that even if we have never met before, conversation flows easily, not forced. We arrive. It’s closed! No! She explains that she chose this bar because she associates it with good moments and that she’s very sensitive to the energy that places have to evoke memories. Looking through the window it seems a very nice place, very welcoming and intimate with armchairs and couches... it really would have been a great place for breakfast. We continue walking to another bar, Café Elite: it’s bigger, but even if it’s nice, it lacks the heart which Cantù would have had. C’est la vie.

Seduto al tavolo, Rossella mi racconta la sua storia :-“Ho sempre voluto essere un’ attrice. Mia madre e mia zia pi portavano a teatro quando ero piccola e me ne sono innamorata immediatamente.Ho iniziato a frequentare dei corsi, anche da bambina, ma il primo vero approccio importante c’è stato quando avevo 15 anni. Mi ha aperto la mente e mi ha salvata della monotonia del mio paese, Sant’Anastasia”. Che poi, mi spiega, è un paese di 30 mila abitanti in cui non sempre s’incontrano persone aperte e con interessi culturali, anche se, grazie a quel corso, ha poi scoperto che ce ne sono tante.

Sitting at a table, Rossella tells me her story: “I always wanted to be an actress. My mother and aunt took me to the theatre when I was small and I fell in love immediately. I started attending courses even as a child, but the first important one was when I was 15 years old. It opened my mind and saved me from the monotony of my town, Sant’Anastasia.” She explains that it’s a town with a population of 30 thousand where you don’t often meet open people with cultural interests, even if, thanks to the course, she found out that there are in fact many of them.

Dopo la scuola superiore desiderava entrare all’Accademia d’Arte drammatica Silvio D’Amico, un’accademia molto prestigiosa. Quell’anno in molti fecero il provino e lei non fu scelta. Era distrutta, e all’età di 19 anni pensò che non essere stata presa significasse non dover intraprendere quella strada. Così si è iscritta all’Università e ha studiato al DAMS, dove ha continuato a coltivare la passione della sua vita teoricamente e praticamente e dove ha conosciuto le sue amiche più care, tra cui, Elena Muratore. Non aveva mai smesso, quindi, di fare teatro, ma dopo la laurea ha deciso di provare ad entrare alla Link Academy (un’accademia bilingue: italiano e inglese)  per perfezionarsi ed andare un po’ oltre alcuni suoi limiti attoriali. L’hanno presa. “Mi ha aperta un nuovo mondo” mi dice con contagioso entusiasmo, “anche se i primi due anni ho lavorato duramente e quasi mai avevo tempo libero, ho vissuto questa esperienza come se entrassi a far parte di una seconda famiglia. Avevo bisogno di una base solida e questa accademia mi ha dato degli ottimi strumenti. Sono un po’ più grande di quasi tutti i miei compagni di classe e anche se ci sono solo quattro anni di differenza, qualche volta mi sono sentita ‘la mamma’ del gruppo!“ Mi spiega che non tutto va sempre bene in “famiglia”, che possono esserci attimi di egocentrismo o prepotenza, quando invece tutti hanno il diritto di esprimere la propria idea: “personalmente non voglio essere leader all’interno di un gruppo, ma neppure comandata” mi dice.

After high school she wanted to go to the Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, a very prestigious academy. There were many try outs that year and she wasn’t chosen. She was devastated, and at the age of 19 thought that it was a sign she shouldn’t follow this path. So she enrolled at University and studied DAMS, where she continued to cultivate her passion in theory and in practice, and where she met her closest friends, including Elena Muratore. So she never really stopped being involved in theatre, but after graduating decided to try out for the Link Academy (a bilingual academy: Italian and English) to hone her skills and to go beyond her acting limits. They took her on. “It opened a new world for me” she says with a contagious enthusiasm, “even if the first two years were hard and I hardly ever had free time, I lived the experience as if I was part of a second family. I needed a solid base, and this academy gave me the best tools. I’m a little older than the rest of the class and even if there are only four years between us, sometimes I feel like the “mother” of the group!” She tells me that sometimes things don’t go well in the “family” and sometimes there are moments of selfishness and arrogance whereas everyone should have the right to express their ideas: “Personally I don’t want to be the group leader, nor to be led” she says.

“Il mondo degli attori non è facile,” continua, “sei sempre in movimento, in giro per vari luoghi, devi essere sempre pronto, devi darti generosamente ogni volta. E’ un lavoro molto fisico dove si suda, ci si stanca e ci si emoziona. L’attore, quando è in scena, esce dalla propria vita e ha la responsabilità e l’onore di trasportare la gente in un altro mondo che deve assolutamente essere  credibile ogni sera. Avviene sempre uno scambio reciproco di energia tra attori e pubblico e ogni sera è diversa.” Parliamo dei sentimenti e siamo d’accordo che questi si devono vivere invece di essere repressi. “Purtroppo la società ci spinge a far finta di essere forti: non riusciamo ad esprimerci liberamente neanche per dire le cose che sentiamo e questo ci crea dei problemi” mi dice. Rossella mi ha messo a mio agio e parliamo liberalmente delle nostre relazioni e ci raccontiamo alcune nostre esperienze... “in una relazione di coppia è fondamentale dare spazio al proprio partner senza opprimerlo e talvolta si possono prendere strade differenti per poi ritrovarsi con qualcosa in più da dare all’altro.”

“The life of an actor isn’t easy” she continues, “you are always moving around to different places, you must always be ready, you have to give generously every time. It’s a very physical job with sweat, tiredness and emotions. When actors are on stage, they leave their own life behind and have the responsibility and honour of transporting the audience to another world which has to be absolutely credible every evening. There’s always an exchange of energy between the actors and the audience and every evening is different.” We talk about emotions and we agree that they have to be lived and not repressed. “Unfortunately society expects us to be strong: we are not able to express ourselves freely not even to say the things we feel and this creates problems,” she says. Rossella has really put me at my ease and we talk about our own relationships and experiences... “It’s fundamental for a couple to give each other space without oppression, sometimes taking different routes but then coming together again with something more to give to each other.”


 ______________________________________________
Gusto il peccato come fosse il principio del benessere
Taste sin as if it is the principle of well-being
______________________________________________

Quando si laurea ad ottobre non sa ancora che cosa combinerà: “ho due progetti in programma, uno con un mio compagno di classe con cui si è creato un rapporto speciale e un altro con due mie amiche che stimo particolarmente e che hanno idee innovative che condivido pienamente. Magari, chissà, questi  progetti faranno il giro dei teatri italiani. Poi, mi piacerebbe passare un po’ di tempo all’ estero – forse prima a Londra e poi a New York. A Londra potrei migliorare il mio inglese ed avere diverse opportunità. Sarebbe un’altra dimensione e magari potrei avvicinarmi al mondo del cinema. Comunque sarebbe bello vivere fuori d'Italia per un periodo anche solo per l’esperienza.”

When she graduates in October she’s not sure what she’ll do: “I have two projects planned, one with a classmate with whom I have a special relationship and another with two friends who I particularly respect who have innovative ideas with which I completely agree. Perhaps these projects will make the rounds of the Italian theatres. I would also like to spend some time abroad – maybe first in London and then New York. In London I could improve my English and have some new opportunities. It would give me another dimension and maybe I could get closer to the world of cinema. Anyway it would be good to live outside of Italy for a period even if just for the experience.”

“Gusto il peccato come fosse il principio del benessere” ha detto Alda Merini, poetessa italiana, ed è una citazione molto vicina al pensiero di Rossella. “La stimo tanto,” mi spiega “non aveva paura di essere giudicata. Ha scritto cose reali, concrete ed intense senza preoccuparsi del giudizio delle persone. Ha vissuto la sua vita in modo pieno ed intenso ed è stata una persona coraggiosa che ha avuto la capacità di esprimersi chiaramente e di sporcarsi le mani. Voglio vivere la mia vita come lei.” Quando ci salutiamo non ho neanche un dubbio che Rossella lo sta già facendo e che continuerà a farlo. Adesso voglio saperne di più di Alda Merini e magari parlarne di nuovo con Rossella la prossima volta che ci vediamo.

“Taste sin as if it is the principle of well-being,” said Alda Merini, an Italian poet: a quote very close to Rossella’s way of thinking. “I respect her a lot” she explains “she was never afraid of being judged. She wrote real things, concrete and intense without worrying about the judgement of others. She lived a full intense life and was a courageous person who had the ability to speak clearly and get her hands dirty. I want to live my life like her.” When we say our goodbyes I have no doubt that Rossella is already doing it and will continue to do so. Now I want to know more about Alda Merini and perhaps talk about her again with Rossella the next time we meet.


No comments:

Post a Comment